Sajanna – Capitolo 1

 

Una notte di ottobre del 1987 un gruppo di giovani “satanisti” effettua, nelle campagne toscane, un rito di evocazione. Il rito è stato comprato dal protagonista, Giovanni “dark” Deiana, un giovane sardo l’estate precedente durante un concerto nel nord Sardegna da un tossico nipote del vescovo di Sassari. Il rito fa parte di un antichissimo manoscritto di origine prenuragica che viene custodito in un piccolo paesino gallurese da una setta denominata “i custodi della porta”.
Il rito “risveglia” un’antica entità chiamata “sa janna” (la porta) che funge da portale tra il nostro mondo ed un altro popolato da sette entità chiamate “domusmalas” (case cattive, maligne), queste entità rappresentano un insieme di entità minori chiamate “malosintentos” (intenzioni cattive). Le Domusmalas sono entità “parassita” che per vivere nella nostra dimensione hanno bisogno di noi esseri umani, per entrare in simbiosi con noi usano i malosintentos.
Oltre alla setta dei custodi della porta c’è la setta degli adoratori delle domusmalas (nome da definire) che grazie all’antico manoscritto sono in grado di siglare dei patti con le entità, uno scambio vero e proprio, loro si preoccupano di procurargli soggetti da “possedere” mentre le entità grazie all’utilizzo dei posseduti permettono agli appartenenti alla setta di acquisire posizioni di potere all’interno della società, negli ambienti della politica, della finanza e della criminalità.
Tra il 1987 ed i giorni nostri la setta degli adoratori scala i vertici di potere italiani fino alla vittoria delle elezioni politiche del 2015.

Per combattere questa terribile minaccia, un prete, la sorella, un ex colonnello dei carabinieri e “I custodi della porta”(di cui il prete fa parte) dovranno usare l’entità che ha posseduto Giovanni Deiana.
Il destino del mondo nella mente di un folle!

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